È scattata ufficialmente l'operazione Mondiali di Triathlon 70.3, in programma il prossimo 2 giugno in Slovacchia! Nunzia Gammella c'è e ci sarà! "Ho iniziato a lavorare per questo appuntamento non appena gli sponsor si sono fatti avanti per sostenermi in questa avventura - afferma la diretta interessata -. Non mi aspettavo un simile riscontro, c'è chi dice di vedermi come un'atleta pulita che raggiunge i traguardi solo attraverso grandi sacrifici personali! Questi attestati di stima mi hanno davvero inorgoglita! Quindi sarà grazie al main sponsor Alliance Broker Insurance Group spa, a Studio Pilates di Dario Saulino, Infinity Ebike e Monetti Editore se avrò l'importante opportunità di gareggiare ai prossimi campionati mondiali". È il caso di spiegare a cosa andrai incontro il 2 giugno prossimo. "Parteciperò, come detto, ai Mondiali di Triathlon 70.3, che si disputano sulla distanza 1900 di nuoto, 90 di bici e 21 di corsa". Insomma, per molti, ma non per tutti... "I Mondiali li ho conquistati grazie alla Slot vinta lo scorso anno, altrimenti non mi avrebbero mai ammessa alla partecipazione. Pensa, ho pure tentato di iscrivermi omettendo il codice legato alla Slot.... Sono consapevole dell'importanza dell'evento, ed è per questo che mi sto allenando per prepararlo al meglio, perché non vorrò avere alcun rimpianto, se non la soddisfazione di aver gareggiato al massimo delle mie capacità". Nutri velleità di podio? "Proprio no - risponde senza indugio alcuno Nunzia - l'appuntamento in Slovacchia sarà per me solo un'importante occasione per misurarmi in una competizione di prestigio con l'unico obiettivo di dimostrarmi all'altezza dei miei standard abituali al cospetto di atleti professionisti, i veri candidati al titolo". La preparazione prosegue ininterrottamente da mesi e non sono mancati i primi test di rilievo. "A gennaio sono arrivata quarta assoluta, ad un minuto di distacco dalla terza piazzata, al Trail del Monte Tifata, dove ho percorso i 18 chilometri con 1200 di dislivello migliorando il mio tempo di sette minuti rispetto allo scorso anno. Poi - prosegue l'atleta battipagliese - è stata la volta della mezza maratona di Napoli, che puntavo a chiudere in un'ora e 42 minuti ma, per 'dribblare' concorrenti più lenti, ho allungato il percorso di 400 metri e mi è saltato il tempo. Comunque mi sono tenuta nella mia media". Ora la preparazione continua ma non come agonista. "Ho accettato la richiesta del mio coach, Ignazio Antonacci, titolare del Runningzen, di cimentarmi come Pacer nella mezza maratona di Lecce dello scorso 3 marzo e nella prossima ad Agropoli. In qualità di Pacer - entra nel dettaglio Nunzia - starò al fianco di un gruppo di concorrenti che dovranno, grazie al mio aiuto, arrivare al traguardo nel tempo prestabilito di un'ora e 55 minuti. Io li affiancherò senza essere però in gara. È per me comunque un'occasione per allenarmi, perché tenere un passo diverso dal solito, gestire i concorrenti che ti sono stati affidati è un impegno non da poco, che ho accettato di prendermi perché mi piace cimentarmi in nuove esperienze, e poi - confida Nunzia - vuoi mettere la soddisfazione per le parole di gratitudine che ricevi quando porti felicemente a compimento il tuo lavoro?". Pacer a parte, quando ti vedremo concorrere con tanto di numero di pettorina? "A fine aprile ho un test davvero significativo, perché gareggerò nella prima edizione del Trihatlon degli Argonauti, a Marina di Pisticci, organizzata da Vito Mecca. É importante perché questa kermesse si svolge sulle stesse distanze che mi vedranno impegnata da lì ad un mese ai Campionati in Slovacchia. Sarà anche l'unica nel suo genere poiché - aggiunge Nunzia - dopo sceglierò gare meno impegnative per arrivare in perfetta forma al 2 giugno". Insomma, non dobbiamo aspettare altro che vedere la triatleta battipagliese in divisa ufficiale. "Quella è in fase di allestimento, ma non sarà altro che il completino della mia società, l'Aurora Triathlon, perché io ci tengo al senso di appartenenza. Il tempo necessario di aggiungere i miei sponsor e ve la mostrerò in anteprima!".
Paolo De Vita