Giovanni De Luca si "laurea" Campione del Mondo K1 Rules!

 

Un campione (del Mondo!) e il suo maestro. Sono stati tra i protagonisti, uno sul ring e l’altro rigorosamente posizionato dietro le corde, del Campionato del Mondo K1 Rules indetto dalla federazione internazionale XFC (Xtreme Fighter Champion) andato in scena, a Roma, dal 21 al 24 ottobre scorsi. Ad essersi aggiudicato il prestigioso titolo internazionale è stato il battipagliese Giovanni De Luca, accompagnato, anche in questa esperienza agonistica, dal suo istruttore Peter Terer, titolare della palestra Big Bear Fighting di Battipaglia. De Luca, dall’alto dei titoli interregionali (ben quattro) e italiani (due consecutivi, prima che la pandemia bloccasse tutto) conquistati dal 2015 al 2019, non è affatto nuovo (anzi...) alle cronache agonistiche riguardanti la sua disciplina, il Muay Thai, tanto da essersi guadagnato il pass per partecipare ai Campionati del Mondo K1 Rules. Un invito, quello inviato dall’organizzazione XFC, appetibile a molti ma indirizzato solo ai migliori esponenti del movimento sportivo, e il campione di Battipaglia di titoli conquistati sul ring che, per inciso, gli hanno anche aperto le porte del professionismo, ne aveva conquistati a iosa. Ma passiamo alla gara che ha consacrato Giovanni De Luca sul tetto del mondo. Inserito nella categoria dei 75 kg, De Luca è stato sorteggiato con un campione dell’Uzbekistan, nel primo match di semifinale della durata di tre round di 3’ cadauno. Lasciamo al diretto interessato il compito di raccontare l’evolversi della sfida: “Il mio rivale, di 4 anni più giovane di me, aveva delle mani molto pesanti, ed è stata la sua arma in più nel corso del primo round, durante il quale mi sono impegnato soprattutto a schivare i suoi colpi e a studiare il suo modo di combattere. E’ stato anche un modo per dargli l’impressione di avere la sfida in pugno e sfruttare l’effetto sorpresa nel resto del match. Nel secondo e nel terzo round, infatti – prosegue il neo campione del Mondo – ho iniziato a combattere come so fare e la sfida ha preso tutta un’altra piega. Nel mentre sferravo i miei colpi ero comunque concentrato a schivare i suoi, poiché il mio rivale aveva mani davvero forti e delle quali porto ancora i segni sul volto. Ad ogni modo, mi sono aggiudicato il match ai punti con un triplice punteggio favorevole di 10-9 da parte dei tre arbitri”. Intanto, nell’altra semifinale, il concorrente francese aveva la meglio sul rivale brasiliano. “In finale mi è toccato in sorte un rivale di 24 anni di scuola francese ma rumeno di nascita che, oltre ad essere molto più giovane di me, è stato sempre combattivo in tutti e tre i round. Con un avversario partito subito a razzo, io non mi sono potuto certamente tirare indietro – evidenzia Giovanni De Luca - e, quindi, ne è venuto fuori in combattimento quasi all’ultimo sangue, durante il quale ho replicato colpo su colpo ai suoi attacchi. Al termine dei tre round, i giudici hanno deciso per un ex aequo, portandoci a combattere un extraround anch’esso della durata di 3’”. Tre minuti durante i quali la differenza l’ha fatta la tenuta fisica. “I due mesi di inteso allenamento ai quali mi ha costretto il mio istruttore, Peter Terer, hanno fatto la differenza a mio favore – nota De Luca – altrimenti non so proprio come sarebbe andata a finire. Il francese è andato calando mentre io ero ancora in forma. A fare la differenza è stato il calcio circolare alto, colpo al quale mi sono affidato per sconfiggere il mio rivale. I primi due colpi sono stati schivati, ma il terzo è andato a segno anche se, ad onor del vero, il mio avversario, pur avendo subito un calcio in pieno volto di quella portata è rimasto stoicamente in piedi. Non so proprio dove ha trovato la forza!”. Con la cintura di campione del Mondo K1 Rules appena conquistata, che gli consente di entrare a pieno titolo nel “giro” della federazione internazionale XFC, per Giovanni De Luca si aprono nuove prospettive agonistiche. “Siamo già stati messi al corrente che ci chiameranno per partecipare a un evento all’Estero. Un impegno al quale noi non vorremmo mancare, ma che ci costringerà a degli esborsi economici per noi notevoli”. Il titolo mondiale, in tal senso, potrebbe aiutarvi. “Adesso che ho vinto il titolo mondiale mi auguro di aver conquistato quella notorietà che può servirci a intercettare qualche sponsor disponibile a finanziare i nostri viaggi fuori dall’Italia. Finché si trattava di gareggiare in Italia – prosegue De Luca – il sacrificio finanziario era ancora sopportabile, ma per andare a combattere all’Estero abbiamo bisogno necessariamente di un aiuto economico. Se lo merita anche Peter Terer che sta allenando prospetti decisamente futuribili, come dimostra la vittoria alla manifestazione di Roma, anche del suo giovane allievo, Carmine Galdi, di soli 8 anni”.

Paolo De Vita

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