Finali Nazionali U.19, il bilancio di coach Di Pace: "Abbiamo dato fondo alle nostre energie. Peccato per aver mancato il terzo posto"

 

Complice la finale per il terzo posto persa contro il Basket Roma, vuoi per la coinvolgente manifestazione di chiusura delle Finali Nazionali Under 19, forse anche per lo stress accumulato in questi giorni, coach Federica Di Pace (nella foto di Carlo Ferrara, ritratta durante un time out con le sue giocatrici) ci appare particolarmente provata in occasione dell'intervista che, generalmente e pazientemente, ci concede appena terminata la manifestazione
La Omeps Battipaglia, vale la pena ricordarlo, non partiva con i favori del pronostico, ciononostante si è piazzata al quarto posto finale, emulando il risultato della scorsa annata.
Qualcosa vorrà pur dire e, quindi, onore a coach Di Pace, che ha saputo condurre in porto un risultato importante con un gruppo in buona parte exnovo, composto da individualità che non volevano buona parte degli altri roster e che, per giunta, ha pure perso pezzi importanti per strada.
Il risultato del campo, alla pari degli unanimi consensi per l'impeccabile macchina organizzativa, sono il fiore all'occhiello della Omeps Battipaglia che, però, deve ancora lavorare tanto per ritornare a essere la società regina del settore giovanile.

Ora passiamo alle dichiarazioni di coach Federica Di Pace.
"C'è un po' di amarezza per come è andata. Noi tutte abbiamo fatto il possibile per conquistare il terzo posto, nonostante le tante difficoltà che abbiamo affrontato in queste cinque giornate di gare, e anche in quelli che hanno preceduto l'inizio delle finali. Ciononostante siamo riuscite a giocarcela ad armi pari contro tutte le nostre avversarie".

Coach Di Pace passa ad analizzare la gara contro il Basket Roma.
"Arrivare tra le prime quattro squadre in Italia rappresenta comunque un risultato importante. Inoltre - ribadisce Di Pace - riconfermarsi non è mai facile. Nella finale per il terzo posto abbiamo affrontato il Basket Roma, campione d'Italia in carica, arrivata a Battipaglia per rivincere lo scudetto, una squadra che, così come noi, ha perso per strada giocatrici importanti, ma ha giocato comunque ai suoi livelli. Giocare contro di loro non è stato affatto facile, ma abbiamo dato tutto quello che ancora avevamo da dare. Le partite si vincono e si perdono... e noi, fino all'ultimo ce la siamo giocata".

In cinque giorni, la Omeps Battipaglia ha giocato altrettante partite. E non era scontato il passaggio del turno che ha dato l'accesso alle semifinali. Il momento clou è stata la sfida da dentro o fuori contro le Sisters Castelfranco.
"La gara precedente alle Sisters, contro Costa Masnaga, non è stata affrontata con l'approccio giusto - ammette coach Di Pace - forse perché le ragazze, in considerazione della forza dell'avversaria, hanno dato per scontato l'esito della partita, e sono scese in campo un po' scoraggiate. Invece, contro le Sisters abbiamo giocato una delle migliori gare del torneo, così come pure contro Campobasso, alla quale abbiamo tenuto testa almeno per 25' buoni, limitando per tutto il match il loro perno, Quinonez".

Le Finali Nazionali appena concluse sono state caratterizzate, per la Omeps Battipaglia, anche da due importanti defezioni.
"È stata una settimana molto sfortunata sotto questo aspetto, perché in occasione della prima partita abbiamo perso, per infortunio, il nostro play Esposito, alla quale auguriamo le migliori sorti possibili. Questo episodio ha fortemente condizionato la squadra, che ne ha risentito sotto l'aspetto psicologico. Non da meno è stata la rinuncia a Gesuele, che è venuta meno a poche ore dalla finale per il terzo posto contro Roma. Un'assenza - rileva Federica Di Pace - che si è fatta sentire in campo, anche perché ci privava di importanti centimetri, a noi che già ne avevamo pochi".

L'intervista, come pure la manifestazione, non può che chiudersi con un bilancio personale!
"Sotto l'aspetto personale è stata un'esperienza molto formativa, perché affrontare le squadre giovanili arrivate ai vertici del campionato italiano è sempre stimolante. Per non dire delle singole cestiste, anche quelle delle squadre avversarie, verificare i progressi che hanno fatto da un anno all'altro è molto gratificante. Perché si ha la consapevolezza che i miglioramenti non solo solo il risultato delle loro qualità individuali, ma anche del lavoro degli allenatori. Sembra facile e scontato dirlo ma, in realtà, non lo è affatto!"

Paolo De Vita

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