Jessica Milani é praticamente l'unico nome nuovo della Omeps Givova Battipaglia edizione 2021-22. Arrivata questa estate dalla Geas Sesto San Giovanni, si sta calando con una consapevolezza sempre crescente nell'agone della serie A2, per giunta ricoprendo un ruolo di grande responsabilità nel quintetto biancarancio, com'è quello del regista. Con la ragazza lombarda, prossima a spegnere le 17 candeline, abbiamo scambiato quattro chiacchiere sotto lo sguardo severo dell'ufficio stampa del club biancarancio.
Privieni da un settore giovanile di prim'ordine come quello della Geas Sesto San Giovanni, cosa ti ha convinta a venire a giocare a Battipaglia? "Sono almeno due le ragioni che mi hanno spinto a trasferirmi a Battipaglia. Prima di tutto perché volevo fare una nuova esperienza, cioè imparare a vivere da sola lontano da casa, e poi perché qui posso giocare in A2, cosa che non mi era garantita altrove".
Come prosegue il tuo ambientamento sul piano umano e sportivo? "Sono stata accolta benissimo! Qui è come una famiglia - assicura Jessica -. Passo il tempo libero a casa con le mie compagne o al palazzetto. Solo al sabato ci concediamo un panino in un pub, ma sempre nei dintorni di casa. Anche sotto l'aspetto sportivo ci ho messo davvero poco ad ambientarmi".
Cosa si prova ad essere diretta da un allenatore del profilo internazionale come Vasilis Maslarinos? "Già solo allenarmi con un tecnico straniero è per me un'occasione importante di crescita, perché mi confronto con un allenatore che si è formato attraverso esperienze molto diverse e qualificate. Inoltre, il nostro coach mi sta aiutando molto a calarmi in un ruolo, quello del play, che quest'anno ricopro per la prima volta".
Dai l'impressione di essere una giocatrice molto "sfrontata", nel senso che non ti spaventano le responsabilità sia nella circolazione di palla sia, soprattutto, quando si tratta di tirare a canestro. "A credere nel mio tiro è stato il mio primo allenatore, Alessandro Greg Minotti. È stato lui ad infondermi fiducia nei miei mezzi. Devo comunque ammettere - non si nasconde Milani - che ho approcciato il mio nuovo ruolo di play, per giunta giocando in A2, inizialmente con un po' di timore. Poi mi sono detta che se voglio giocare a basket le responsabilità me le devo assumere, per questo, contro Cagliari, ho giocato con più spregiudicatezza".
A proposito del vittorioso match con le sarde, cosa ne pensi del successo maturato con un punteggio così basso, cosa salvi della prestazione della squadra, e cosa, invece, c'è da migliorare? "Punteggio basso o meno, l'importante era vincere ed è quello che abbiamo fatto - afferma senza troppi giri di parole Jessica Milani - Per quanto riguarda, invece, la nostra prestazione, la fase difensiva, penso, sia stata ineccepibile. In fase d'attacco, invece, dobbiamo imparare a giocare un po' più di squadra". Dopo la gara con il Cus Cagliari tanto la assistent coach Di Pace quanto il presidente Rossini hanno evidenziato la necessità di integrare il roster con un pivot comunitario. Cosa ne pensi, in qualità di regista della squadra? "Credo che sarebbe importante avere un pivot che prenda molti rimbalzi e che faccia partire il contropiede, così da velocizzare di più il nostro gioco". In attesa che il club ingaggi (finalmente) una lunga, domenica siete attese dalla sfida esterna di Fabriano, ospiti della Tander Matelica, unica compagine del girone ancora a zero punti, con quale spirito affronterete l'incontro? "Siamo gasatissime per la vittoria di sabato scorso e ne vogliamo ottenere subito un'altra. In questo campionato lottiamo per conquistare il massimo obiettivo che si possa raggiungere, cioè i playoff". Non c'è che dire, Jessica Milani ha le idee davvero molto chiare!
Paolo De Vita