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Lettera del presidente onorario della Battipagliese, D'Alessio, con tanto di precisazioni!

Scritto da Paolo

 

La lettera che segue è stata scritta ed inviata dal presidente onorario della Battipagliese Maurizio D’Alessio. In questa missiva dai tratti estremamente sinceri, il dirigente battipagliese affronta, anche con grande spirito autocritico, l’andazzo di squadra e società bianconera negli ultimi due anni. Il nostro è un invito alla lettura, perché certamente offrirà a chiunque abbia a cuore le sorti della Battipagliese spunti di riflessione. Per quanto ci riguarda, queste sono le nostre considerazioni: quello del campionato concluso anzitempo e’ stato certamente il momento più buio della novantennale storia della Battipagliese senza alcun “forse”, perché l’umiliazione di “raccattare” all’ultimo momento dodici ragazzini neppure della squadra Juniores da mettere a referto e da mandare al massacro contro il Sant’Agnello che, molto generosamente, ne ha rifilati solo sette (gol) non si era mai vista a Battipaglia neppure nella più conclamata crisi societaria che si ricordi. E poco ci “consola” sapere che se non ci fosse stata questa società la Battipagliese con ogni probabilità sarebbe scomparsa, perché è meglio prendere atto che non ci sono i presupposti per fare calcio a Battipaglia che “procedere” come ha fatto l’attuale dirigenza. Se non si hanno sufficienti mezzi propri, le capacità di coinvolgere persone terze e di trattenere chi vi ha già dato inizialmente credito è meglio prenderne atto e mettersi da parte, per il bene proprio e per la dignità della storia della Battipagliese. Infine, poiché si fa riferimento ad un articolo pubblicato da questo sito, per quanto ci riguarda l’addio in massa dei giocatori arrivati a settembre, non per volontà della società – precisa D’Alessio – ma per decisione degli stessi atleti e lo “sciopero” di quelli, nettamente più scarsi, arrivati a dicembre, per una mensilità arretrata – puntualizza sempre D’Alessio – sono aspetti più che evidenti che sanciscono il fallimento di questa dirigenza, che non potrà salvarsi semplicemente con le dimissioni annunciate del presidente in carica. Bisogna resettare tutto e ripartire da zero con altre personalità, se non ci sono in giro, pazienza! Ce ne faremo una ragione.

Paolo De Vita

 

LETTERA APERTA AI TIFOSI ED APPASSIONATI DEL CALCIO BATTIPAGLIESE

Dopo l’appartenenza di due anni alla società che ha gestito la Battipagliese Calcio ho sentito la

necessità di scrivere questa lettera rivolta a tutti gli appassionati di sport di Battipaglia ed in par

ticolare ai tifosi della squadra Bianconera. Ciò essenzialmente per due motivi; il primo per scusar

mi, anche a nome dei restanti componenti della società, per l’andamento senz’altro negativo dei

campionati della nostra squadra negli ultimi due anni, squadra che non meritava assolutamente

tale sorte per il blasone glorioso che porta. Riguardo a cio’ devo però affermare con decisione

che, nonostante ciò, l’impegno non solo mio ma anche degli altri componenti della società non

è mancato. Si è trattato di un impegno non solo in termini di tempo dedicato alla squadra, sottra

endolo spesso alla nostra attività lavorativa, ma anche di carattere economico, ovviamente compa

tibile quest’ultimo alla capacità che ognuno di noi ha potuto mettere in campo. Abbiamo cioè af

frontato tutti dei sacrifici non indifferenti portati però avanti con la passione che ci muoveva e cer

tamente senza nessun altro fine. Tra l’altro, come società, avevamo pensato di porre in essere un

progetto poliennale basato innanzitutto sulla valorizzazione dei giovani talenti battipagliese prove

nienti dal vivai costituiti dalla Juniores e dalle squadre giovanili, il tutto da realizzarsi attraverso

un progressivo coinvolgimento di altri imprenditori di Battipaglia che potessero anche loro “far squa

dra”. Il secondo motivo che ha ispirato questa mia lettera è cercare di spiegare i motivi per cui que-

sti buoni propositi non solo non si sono realizzati ma addirittura la squadra ha vissuto forse i momen-

ti più bui dei suoi novanta anni di vita. Una delle prime ragioni è dovuta alla mancanza di esperienza

della gran parte dei componenti della società che si sono avvicendati in questi ultimi due anni nella

società nel settore del calcio ed in particolare di quello dilettantistico che ci ha portato a commette

re vari errori tra i quali quelli relativi alla scelta dei vari componenti degli staff tecnici che si sono suc

ceduti. Alla fine abbiamo scoperto che l’ambiente che è presente in tale settore non è tra i più limpidi

(componenti staff tecnici, giocatori,……) e che se non si possiede un’esperienza più che consolidata si

rischia facilmente di esserne travolti e di non riuscire di mantenere la situazione in pugno.. A tutto que

sto c’è da aggiungere la grandissima difficoltà a Battipaglia di trovare sponsor seri che consentissero di

ambire a dei risultati consoni al blasone della squadra. Molto spesso i pochi trovati si sono poi tirati in

dietro ingiustificatamente o con ragione come quando l’anno scorso la squadra non ha potuto usufruire

dal mese di gennaio dello stadio Pastena e quindi l’impossibilità per la squadra di giocare a Battipaglia le

partite casalinghe e quindi troncando ogni interesse degli sponsor stessi a continuare a finanziare la

squadra. Così come pure è risultato vano il tentativo del coinvolgimento nel corso dei campionati di altr

i soci che potessero dare il loro contributo economico. La mancanza di sponsor e di ingresso di nuovi soci è

da condurre, a mio avviso ad una delle piaghe della nostra città e cioe’ il mancato senso di appartenenza

dei cittadini e degli imprenditori verso la propria città che si ripercuote in mancato senso di appartenenza

e di interesse verso lo sport cittadino e quindi anche verso la squadra di calcio della propria città.

Emblematico esempio di ciò’ è che, all’l’inizio del campionato interrottosi quest’anno, dopo la presenta

zione della squadra e della società avvenuta in Piazza municipio e dopo un notevole battage mediatico

alla campagna abbonamenti con la predisposizione di ben sei punti vendita il risultato è stato quello acqui

di solo 24 di questi in una cittadina che conta circa 60000 abitanti!

In altre realtà cittadine molto più piccole della nostra cio’ non avviene e molto spesso c’è un unico spon

sor sponsor o presidente che da solo riesce a portare avanti economicamente in gran parte la squandra in

un campionato, come quello di Eccellenza, che richiede un budget per la copertura di tutte le spese di al

meno 150000,00 euro per portare avanti un discreto campionato.

Quindi sono giustissime le critiche, talora aspre, rivolte alla nostra società a tutti i livelli e cioè dai giorna

listi e dai tifosi ma sarebbe giusto che oltre a noi dovessero essere rivolte ai mancati sponsor, agli impren

ditori di Battipaglia completamente disinteressati alla squadra e cioè alla scarsa sensibilità sportiva della

nostra città. Alla fine è giusto criticare ma è anche troppo facile farlo trovando un solo caprio espiatorio.

Ancora, in un articolo ultimamente uscito sulla nostra squadra si dice “La programmazione ha fatto sì

che la Battipagliese partisse l’estate scorsa in ritardo (ritardo dovuto ai dubbi circa la disponibilità del

Pastena) anche se le prime giornate facevano ben sperare. Poi le dimissioni del DS seguite dall’addio, uno

dietro l’altro tutti i giocatori cardine della squadra arrivata, nonostante tutto in zona playoff” e poi “per

non dire della mortificazione subita dai colori bianconeri di vedere i ragazzini soccombere nettamente nel

le ultime due partite disputate, mandati allo sbaraglio per lo sciopero dei cosiddetti titolari……”. A tal ri

guardo intendo precisare che i giocatori andati via dopo le dimissioni del DS lo hanno fatto di loro volontà

e non perchè mandati via dalla società ed inoltre che i giocatori restanti ai quali se ne erano aggiunti altri

nuovi arrivati successivamente si sono rifiutati di allenarsi e quindi poi di giocare avendo una sola mensi

lità di rimborso spese arretrata. Sta poi a ciascuno di noi capire e di intendere perché tutto ciò è avvenu

to in quanto tali comportamenti non sarebbero altrimenti giustificabili e assolutamente non rilevati o

ritrovati in altre squadre del nostro girone nelle quali i debiti della società verso i calciatori erano ben più

elevati. Noi della società la risposta a questo l’abbiamo ben chiara e non vi è bisogno di esplicarla oper

chè ogni persona dotata di buon senso può facilmente capirlo. A questo punto c’è da fare un’ultima ri

flessione e cioè che nonostante l’andamento disastroso della squadra negli ultimi tre anni e nonostante

l’inadeguatezza della nostra società è stato possibile mantenere la squadra nella categoria; altrimenti, in

caso contrario, Battipaglia non avrebbe più avuto una sua squadra come è capitato, ad esempio, anche

nella vicina Eboli. Una magra consolazione che però rappresenta un’indiscutibile verità. Allora, considera

to anche che il Presidente Mario Pumpo ha ultimamente dichiarato che non intende più fare il Presidente.

è tempo che qualcuno finalmente si faccia avanti per far sì che la Battipagliese in futuro possa avere una

sorte ben diversa, perché noi della passata società critiche, umiliazioni e sacrifici non siamo più disposti a

farne pur rimanendo sempre i primi tifosi della nostra squadra del cuore.

Maurizio D’Alessio

(Presidente Onorario)

 

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