Il tennis è uno sport che negli ultimi anni ha dato molto lustro alla città di Battipaglia. Per questo abbiamo voluto interpellare due "colonne" di questa disciplina: i Maestri Paolo Bianchini (a sinistra nella foto) e Mario Galietta (a destra nella foto), rispettivamente presidenti del Tennis Club Battipaglia - Eboli, con sede al Centro Sociale, e dell'Accademia Tennis Salerno, con sede al Circolo Le Malche di Giffoni Sei Casali.
Come sta vivendo il mondo del tennis e, in particolar modo, il vostro circolo, questo lungo periodo di stop forzato?
Bianchini: "Immagino come tutti, cioè non bene, perché c'è una grande incertezza sul nostro futuro lavorativo e sportivo. Tutti i giorni aspettiamo notizie dagli organi competenti".
Galietta: "Lo stiamo vivendo con difficoltà, le stesse che affrontano tutti. Nel mio circolo lo patiscono i soci, chi ci lavora e i tennisti. Non è certamente una situazione semplice".
Riuscite comunque a tenere i contatti con i vostri allievi ed allieve?
Galietta: "I ragazzi si stanno allenando tutti, perché forniamo quotidianamente un programma per il mantenimento fisico e psicologico. Sotto quest'ultimo aspetto, in particolar modo, le nostre psicologhe sono in contatto via skipe con gli agonisti. Tutti, indistintamente, si allenano al muro, del garage o in casa".
Bianchini: "Siamo in contatto con tutti, grazie ai pc, Whatsapp e cellulari. Agli agonisti abbiamo fornito un programma di preparazione atletica".
Essendo il tennis uno sport che si gioca chiaramente a "distanza di sicurezza", ci sono le condizioni per far ripartire quanto prima l'attività agonistica, almeno con la ripresa degli allenamenti?
Bianchini: "Che il tennis per sua natura mantenga la cosiddetta distanza di sicurezza, è sotto gli occhi di tutti. Sono gli spazi comuni, come spogliatoi e aree libere che andrebbero gestiti con attenzione. Per gli allenamenti, invece, ci si potrebbe organizzare con un numero ristretto di alluevi per ogni ora di lezione"
Galietta: " Credo ci sono le condizioni per riprendere almeno gli allenamenti, ma con qualche piccola attenzione iniziale, tipo la chiusura degli spogliatoi, evitare gli allenamenti di gruppo e le gare di doppio. In questo modo il tennis potrebbe essere il primo sport a riprendere".
Come stanno reagendo i vostri allievi a questa situazione e in quali condizioni, fisiche e psicologiche, pensate di ritrovarli?
Galietta: "Domanda interessante... Io credo che ne usciranno bene solo quei tennisti che sapranno reagire positivamente a questo momento di difficoltà. Ad esempio, noi consigliamo ai nostri agonisti di allenarsi con costanza, documentarsi ad ampio raggio e vedere le gare del passato per studiare le reazioni dei grandi campioni. In definitiva, questa pandemia potrebbe fare una selezione importante tra gli agonisti che sapranno affrontarla a tutto discapito di quelli che ne saranno soggiogati".
Bianchini: "I nostri agonisti hanno un piano di allenamento. Per tutti gli altri credo che alla ripresa bisognerà lavorare molto sulla loro tenuta fisica, a causa delle molte ore che stanno trascorrendo davanti a videogiochi e pc. Per non dire di quanto staranno mangiando, viste le abitudini assunte nelle nostre case ultimamente".
Ci sono le condizioni e il tempo per riprendere i tornei locali, nazionali e internazionali?
Bianchini: "Dipende dalle decisioni che assumerà la Federazione in merito ai tempi e ai modi della ripresa, almeno degli allenamenti. I tornei, al momento, sono stati tutti annullati, riprenderanno quando lo deciderà la Federazione internazionale".
Galietta: "C'è una data di massima stabilita per la ripresa dell'attività internazionale, tra giugno e luglio. Ma è molto più difficile l'organizzazione generale, a causa degli spostamenti di tennisti e accompagnatori, e l'occupazione degli spazi comuni sugli spalti e all'interno dei circoli. All'inizio si riprenderà con gli allenamenti poi, in piena estate, così come previsto dalla Federazione, si penserà all'organizzazione dei vari tornei"
Paolo De Vita