Ha un cognome (polacco) apparentemente difficile da scrivere (Wojcikowski) ma, per chi segue l'atleta leggera, e il lancio del giavellotto in particolare, dovrà imparare a scriverlo e a pronunciarlo bene, perché Malinka Wojcikowski è la neo campionessa italiana, categoria cadette, di questa disciplina! Il verdetto è stato pronunciato a Parma quando l'atleta di Battipaglia, che concorre per l'Ideatletica Aurora, ha lanciato il suo giavellotto a una distanza di 44,50! Per la gioia del suo allenatore, il professore Elio Cannalonga (chi altri, se non lui?), che ha accompagnato fino a Parma i suoi pupilli sobbarcandosi un viaggio in pullman di 15 ore. Ben ripagati, però, dal titolo italiano, il terzo conseguito da un suo atleta dopo quelli del nipote Antonio Cannalonga e di Roberto Orlando, solo quest'anno. "Era il terzo titolo che abbiamo centrato quest'anno - evidenzia il tecnico Elio Cannalonga- ed è stato conquistato da una ragazza quindicenne di Battipaglia che fa atletica con una società battipagliese, la Ideatletica Aurora!" Era nell'aria il suo exploit? "Nelle graduatorie di specialità, nella categoria cadette, era già posizionata al primo posto - evidenzia il prof. Cannalonga - doveva quindi confermarsi anche in occasione dei Campionati italiani e ci è riuscita, nonostante l'abbiamo recuperata per questo importante appuntamento solo tre giorni prima della partenza per Parma, in quanto ha superato un dolore alla schiena mai avvertito prima".
Può raccontarci la dinamica della gara?
"Certo, nel primo lancio ha toccato i 41 metri, l'atleta che ha lanciato subito dopo di lei è arrivata a 42, poi Malinka ha raggiunto i 44 metri qualificandosi tra le otto finaliste. Nel lancio conclusivo, quello che le è valso la medaglia d'oro, ha toccato 44,50 metri, un centimetro in meno del suo record personale".
Con quante unità avete partecipato a questi Campionati italiani? "La Campania presentava 35 - 36 atleti, 11 dei quali di Battipaglia, tra questi la vincitrice della medaglia d'oro cadette del lancio del giavellotto!"
Cosa dobbiamo aspettarci, nel prossimo futuro, da Malinka? "Malinka è una gran della atleta, alta quasi un metro e ottanta. È molto seguita dalla famiglia, in particolar modo dal nonno, che la porta sempre agli allenamenti e poi la riaccompagna regolarmente a casa! Inoltre, è molto motivata e questo fa sperare bene, perché dovrà ancora migliorarsi e dimostrare di essere sempre più forte. Insomma, deve fare ancora tanti sacrifici. Ma si tratta di un'atleta di Battipaglia e quando si parla si lei si parla anche dell'Ideatletica Aurora, una società sportiva di Battipaglia. É bene ricordarselo".
Cosa rappresenta per lei questo risultato, che si affianca all'oro conquistato da suo nipote Antonio e dalla crescita esponenziale di Roberto Orlando? "Mi ripaga certamente dei sacrifici ma - e qui il professore Cannalonga si apre a un momento di riflessione molto amaro - purtroppo Battipaglia non dimostra grande sensibilità verso questo sport. Da quarant'anni insegno questa disciplina, supportato dalla Ideatletica Aurora, ma sono sempre in pochi a praticarla. Anche riguardo agli istruttori, siamo partiti in due e siamo ancora in due... purtroppo a Battipaglia si preferisce giocare a calcio, affollare le piscine, ma nessuno vuol praticare l'atletica. Questo perché è uno sport che, per portarti a vincere un titolo italiano che, voglio ricordarlo, è un titolo del Coni, richiede molti sacrifici, tanto lavoro alle spalle e, certamente, una visibilità mediatica non adeguata ai risultati raggiunti. È anche vero - prosegue Elio Cannalonga - che quest'anno abbiamo conquistato ben tre titoli italiani, ma l'esiguita' dei praticanti mi fa davvero stare male. Vorrei un club più grande per rappresentare la mia citta". Ci auguriamo, anche per il bene della Battipaglia sportiva, che l'auspicio del professore Cannalonga si tramuti in realtà.
Paolo De Vita