Con la vittoria (la terza consecutiva) ai danni della Pro Colliano, l'Atletico Battipaglia si è congedata dal campionato di Prima Categoria che l'ha vista protagonista nei panni di matricola assoluta. Il club del presidente D'Ambrosio si è classificato all'ottavo posto del girone H, ha raggiunto i Quarti di finale di Coppa Campania e piazzato l'attaccante Michele Vittozzi, autore di 20 reti, al terzo posto della speciale classifica dei cannonieri.
Abbiamo sentito proprio il massimo esponente societario del club gialloblue per sondare il suo pensiero!
L'Atletico Battipaglia ha chiuso il suo primo campionato di Prima Categoria all'ottavo posto con 39 punti all'attivo. Ritiene giusto il piazzamento finale della sua squadra e, più in generale, è rimasto soddisfatto dell'impegno dei suoi ragazzi e dello staff tecnico?
"Il piazzamento finale è giusto, quello che si ottiene sul campo è quello che si merita. Dando un’occhiata ai numeri, tra gol segnati e subiti, possiamo dire che il piazzamento finale è quello che meritiamo. Si può fare sempre di più, questo è il mantra. Accontentarsi non fa per noi. Prendiamo quanto di buono è stato fatto quest’anno, che possa servirci per la prossima stagione".
A un certo punto del girone di andata l'Atletico Battipaglia aveva iniziato a scalare posizioni su posizioni avanzando la propria candidatura a un posto nei playoff. Il girone di ritorno, invece, è stato più all'insegna dell'anonimato. Come si spiega questo inatteso cambio di passo?
"Vincere aiuta a vincere. Dopo le tre sconfitte iniziali e il magro pareggio alla quarta giornata, abbiamo inanellato dieci risultati utili consecutivi, contando anche la Coppa, tra successo nel girone e agli ottavi di finale, che fa morale. È chiaro - evidenzia Armando D'Ambrosio - che la squadra poi non s’è fatta trovare pronta, peccando anche di inesperienza. Probabilmente c’è stato anche un po’ di senso di appagamento"
Risultato del campo a parte, la stagione dell'Atletico Battipaglia è stata inevitabilmente condizionata dal dover giocare le gara casalinghe senza spettatori. Come ha influito questo aspetto non tanto sui risultati raccolti dalla sua squadra al Pastena, ma per la "promozione" del suo club sul territorio?
"Il rammarico più grande delle gare casalinghe a porte chiuse è non poter soddisfare la curiosità delle persone. Noi veniamo da una storia giovanissima di appena cinque anni, con un campionato di mezzo fermato dal Covid. È dura chiudere le porte in faccia alle persone che ci seguono sui social e costrette a seguire le dirette delle partite della squadra. Significa - evidenzia D'Ambrosio - non permettere ai calciatori di farsi ammirare dai propri figli, significa non portare le famiglie allo stadio e non far innamorare i ragazzini del concetto di stadio. È il rammarico più grande. Sono sicuro che non abbia gravato in alcun modo sul risultato finale, di certo però fino a che rimarrà questa chiusura totale, passeranno gli anni e l’Atletico Battipaglia continuerà ad avere un pubblico esclusivamente virtuale. Fortunatamente numeroso, ma comunque esclusivamente virtuale".
In vista dell'annata agonistica 2023-24, per quanto ancora al di là da venire, intendete chiedere adeguate garanzie al Comune di Battipaglia riguardo la fruizione degli spalti del Pastena da parte del pubblico e, nel caso, vi organizzerete di conseguenza?
"Abbiamo già cominciato a parlare con le altre squadre per quanto riguarda la questione “Pastena”. Partendo dalla più importante, la Battipagliese, fino alla Virtus Battipaglia, che gestisce l’impianto per il Comune. Ci organizzeremo per capire quali sono i reali motivi dell’inagibilità della struttura, visto che nessuno ne è ancora a conoscenza, e perché - afferma senza mezzi termini il presidente D'Ambrosio - c’è tanto ostracismo nei confronti delle squadre dilettantistiche battipagliesi".
A chi vanno i vostri personali ringraziamenti al termine di questa stagione?
"I ringraziamenti vanno a quelli che io chiamo il “cuscinetto” dell’Atletico, che è formato dalle persone che non si vedono. Sono - elenca D'Ambrosio - il preparatore dei portieri, il preparatore atletico, il vice allenatore, il direttore, le persone del comparto social, le persone che curano le riprese televisive, tutti coloro che ci danno una mano negli allenamenti, nell’organizzazione quotidiana, il magazziniere, il massaggiatore. Sono le persone che fanno si che i calciatori possano pensare solo al campo, che non abbiano problematiche di alcun genere, che fanno da “ponte” tra la società e i calciatori, affinché tutto vada per il verso giusto. Secondo il mio credo porteranno ad ottenere risultati in campo".
Se i giocatori della sua squadra andranno in ferie, quelli della Battipagliese si apprestano a disputare la parte decisiva del loro campionato: i playoff! Volete approfittare per fare un augurio alla Battipagliese in vista di questi decisivi incontri che l'attendono?
"La nostra squadra va in ferie troppo presto - afferma cin un pizzico di rammarico il presidente dell'Atletico Battipaglia - Penso questo sia stato uno dei campionati finiti più in fretta nella storia del calcio dilettantistico. Si è giocato in appena sette mesi, è paradossale. Per quanto riguarda la Battipagliese, faremo sicuramente il tifo per loro. Faccio il mio personale in bocca al lupo agli amici Massimo Corrado e Antonio Boffa, oltre che al capitano Antonio Magliano, sperando che possano portare in alto il nome di Battipaglia e rappresentarci il prossimo anno nel campionato di Promozione".
Giovanni Salerno