Il tabellone (vedi foto!) che elenca l'infinita lista dei partecipanti al Mondiale di triathlon XTerra, che si è tenuto recentemente in Trentino, rende l'idea del grado di competitività che può esserci nella massima competizione internazionale di questa disciplina sportiva.
Le distanze da percorrere (1,5 km a nuoto, 30 km in mountain bike con 1200 mt di dislivello, 10 km di trial con 350 mt di dislivello) rendono, forse, l'idea della fatica che una gara del genere comporta.
Si tratta pur sempre di un campionato del mondo di triathlon...
Della qual cosa ne era certamente consapevole la triatleta battipagliese Nunzia Gammella che, ritratta nella foto scattata alla vigilia della competizione mentre indica il suo nome nell'elenco infinito dei partecipanti, era tra i 700 atleti, arrivati da ogni dove, in rappresentanza di 55 nazioni, a questo Mondiale!
Lei il suo Mondiale se lo è conquistato sul campo, e vi ha partecipato per la prima volta, dopo aver rinunciato, a malincuore, ad altre edizioni precedenti perché tenutesi alle Hawaii. Per lei troppo distanti logisticamente ed economicamente.
Al primo mondiale XTerra disputato in Italia non poteva mancare, ed eccola allineata alla partenza con altre 220 atlete in gara, le sue rivali.
Nunzia arriverà al traguardo esattamente 4 ore e 48 minuti dopo!
"Un tempo al di sotto delle mie aspettative - ammette la diretta interessata - ma, per altri versi, posso ritenermi soddisfatta perché, come mi hanno fatto notare, ho corso seriamente il rischio di non ultimare la gara. Quindi, tutto sommato, va anche bene così, dai!"
Quali criticità hai incontrato sul tuo percorso?
"Una su tutte: un tratto stracolmo di fango, formatosi in seguito alle piogge cadute copiose nella settimana della gara, che ha conpromesso la funzionalità della mia bike, rendendola quasi inservibile. È dovuta intervenire in mio soccorso - racconta Gammella - una mia amica e collega per liberare, con l'ausilio dell'acqua che avevamo nelle borracce, la catena dal fango, per poter poi ripartire. Ecco, in quel frangente sono rimasta ferma per almeno una mezz'ora, che ha finito per influire sulla mia classifica".
Come si sei piazzata alla fine?
"Al novantanovesimo posto su 220 atlete partecipanti. Ho visto i tempi finali e, senza quell'imprevisto, sarei potuta arrivare tra le prime cinquanta. Pazienza - commenta Nunzia - al rammarico iniziale ha fatto seguito, così come evidenziato anche dal mio allenatore, Enzo Fasano, la consapevolezza dell'importanza di aver condotto a termine una gara di quella levatura agonistica e di quel grado di difficoltà, cosa non riuscita a tutti. Inoltre, ero alla mia prima esperienza internazionale, e non avevo parametri di valutazione che, a prescindere, mi potessero aiutare a capire fino a dove mi sarei potuta spingere".
Si trattava pur sempre di un Mondiale, al quale hanno preso parte concorrenti arrivati da ogni parte del globo!
"Un'esperienza di rilievo anche sul piano umano - evidenzia Nunzia - perché il confronto con atleti internazionali ti aiuta a capire non solo qual è il tuo vero livello di preparazione ma, sopratutto, ti insegna ad apprezzare con quale spirito sportivo gli altri atleti si approcciano alla gara e vivono la competizione sul campo e il rapporto agonistico con l'avversario o avversaria del momento. C'è davvero tanto da imparare da questi eventi internazionali".
Siamo certi ci sarà occasione per riviverli, cara Nunzia. A proposito, hai qualcuno da ringraziare particolarmente?
"Mi fa piacere che mi dai l'occasione per ricordare gli sponsor che hanno reso possibile la partecipazione al mio primo Mondiale XTerra: l'Aurora Triathlon del presidente Luca Lanzara, che è il club per il quale sono tesserata,
Panfilm, De Feo Farmacia, Cutelli caffè".
Chissà che non ritorneranno utili anche per il prossimo appuntamento internazionale, semmai con qualche altra significativa aggiunta!
Paolo De Vita