Scrivi Claudio Tiberio e subito pensi all'ex portiere di Battipagliese e Agropoli.
Poi capisci che si tratta del figlio di Roberto Tiberio e pensi al padre, ex attaccante di Promozione ed Eccellenza.
Ebbene, lasciate perdere entrambi e pure il calcio, perché a salire al proscenio dello sport battipagliese, ora, è il cestista Claudio Tiberio, playmaker della Omeps Ortopedia Medical Tech Agrivit Nuovo CTA Battipaglia!
Claudio Tiberio è stato protagonista della recente vittoria casalinga della squadra biancarancio sulla SLZ Basket Solofra nella seconda giornata del campionato di Divisione Regionale 1.
Ha chiuso in doppia cifra con 10 punti all'attivo. Dato statistico, pur significativo, a parte, vale la pena di evidenziare che i suoi punti sono arrivati in momenti cruciali del confronto: nel primo quarto, un canestro sulla sirena porta in vantaggio la sua squadra, nel terzo periodo, una tripla interrompe un prolungato blackout dei battipagliesi e, nell'ultimo, prima un provvidenziale rimbalzo e canestro ma, soprattutto, una tripla realizzata nei minuti decisivi, frenano il tentativo di rimonta dei rivali.
Circostanze in cui il giovane play, classe 2005, ha tirato fuori tutto il suo carattere e i fatti gli hanno dato ragione.
Insomma, c'è materiale a sufficienza per 'interrogare' il diretto interessato!
Sei reduce da una prestazione individuale dove hai dimostrato carattere da vendere. Senti la fiducia di coach Della Pietra e la responsabilità che il tuo ruolo ti impone?
"Sicuramente! L'allenatore mi ha aiutato molto, perché sento la sua fiducia. Questo mi motiva a dare il massimo e a giocare al meglio delle mie possibilità. Per quanto riguarda il mio ruolo - prosegue Tiberio - sono consapevole che i miei compagni si affidano a me e io sono chiamato a dare ordine al nostro gioco. Il mio è un ruolo che comporta delle responsabilità, ma sono proprio queste che mi motivano a fare sempre meglio".
Durante la sfida casalinga con Solofra ti sei preso tiri importanti in momenti decisivi del match contribuendo al successo della tua squadra. Cosa hai provato ad essere il match winner dell'incontro?
"È stata, senza dubbio, una bella soddisfazione uscire dal campo con la consapevolezza di essere stato uno dei giocatori più importanti, soprattutto in considerazione del fatto - sottolinea Tiberio - che in questo campionato io gioco da Under. Sapere di avere cambiato la gara mi ha dato un gran piacere, anche perché sono sceso in campo con la determinazione di chi vuol dimostrare qualcosa a se stesso e al coach che mi ha accordato la sua fiducia".
La conquista dei primi due punti in campionato come possono influire sull'umore dello spogliatoio?
"Infuiscono molto positivamente! Ciononostante siamo consapevoli che c'è ancora molto da lavorare per migliorare e fare sempre meglio, io in primis!"
Sabato si va a Nola per la terza giornata di andata, con quali ambizioni?
"Andremo a Nola per vincere - afferma, perentorio, Tiberio.- La vittoria di domenica, però, non deve farci credere che siamo arrivati, poiché non abbiamo fatto ancora nulla di rilevante. In questi giorni dobbiamo lavorare allo spasimo per farci trovare pronti per la gara di Nola e giocarla per vincere".
Oltre che in serie D, sarai impiegato anche nel campionato Under 19. Quali obiettivi devono, secondo te, perseguire le tue squadre nei rispettivi campionati?
"L'obiettivo per entrambe le squadre sono i playoff - afferma senza mezzi termini il giovane play della PB63. - Con l'Under 19, squadra che io sono chiamato a timonare e la qual cosa mi dà ancora maggiori responsabilità, sogno di vincere il titolo regionale per poi approdare alle Finali Nazionali. So che l'impresa è difficile, ma voglio credere che possiamo arrivare fino in fondo".
In considerazione del fatto che provieni da una famiglia di calciatori, come mai ti sei dato al basket e, soprattutto, come l'hanno presa tuo padre e tuo zio?
"Mio padre e mio zio devono essermi grati per aver scelto il basket! Avevo iniziato col calcio, per giunta nel ruolo di portiere, proprio come mio zio. Fortunatamente per me, oltre al calcio, ho praticato inizialmente anche la pallacanestro. Questo sport mi divertiva di più del calcio e mi dava anche maggiori soddisfazioni. Così non ho esitato ad elegerlo a mio unico sport preferito abbandonando definitivamente il calcio".
La pallacanestro e, soprattutto, la Polisportiva Battipagliese ringraziano!
Paolo De Vita