E (finalmente) venne il giorno di Giuseppe Caboni!
L'allenatore sardo si è presentato alla sua nuova squadra il giorno dell'Immacolata ed è stato prontamente ufficializzato, quale head coach della Omeps Battipaglia, dall'ufficio stampa biancarancio.
Ci sarà tempo, e modo, di presentare anche ai lettori di Spunti&Appunti (che, tra l'altro, ha annunciato con largo anticipo il suo nome!) il nuovo trainer della formazione battipagliese, che domenica osserverà un turno di riposo imposto dal calendario di serie A1.
Nel frattempo largo a Franco Ghilardi (nella foto), già conosciuto nell'ambiente battipagliese quale guida tecnica delle compagini Under 15 e Under 17, e reduce dalla breve esperienza con la squadra maggiore.
Con il trainer di origini abruzzesi abbiamo parlato anche, e soprattutto, delle compagini Under biancarancio.
Che effetto le ha fatto tornare, anche se per una sola partita, a dirigere una squadra di serie A1?
"Nulla di ché per la verità, mi considero un uomo della società e, quando mi viene chiesto, e sono nelle condizioni di poterlo fare, do sempre una mano dove serve".
Sia sincero: le avrebbe fatto piacere continuare questa esperienza alla guida della Omeps Battipaglia?
"Direi proprio di no - risponde risoluto coach Ghilardi - personalmente mi sento più un istruttore che un allenatore. Posso assicurare che si tratta di due modi molto diversi di gestire le cose. Per quanto mi riguarda mi piace più insegnare pallacanestro che allenare".
Il presidente Rossini ha designato quale nuovo tecnico della Omeps Battipaglia Giuseppe Caboni. Lei che lo ha conosciuto ai tempi del Cus Chieti, può presentarlo agli sportivi di Battipaglia?
"L'amicizia che mi lega a Beppe è durata nel corso degli anni ed errivata, più solida che mai, fino ad oggi. Caboni è un allenatore che sa far giocare bene le sue squadre. Lo definisco - entra più nello specifico Franco Ghilardi - un sarto: un allenatore, cioè, che studia a fondo le sue atlete e gli cuce addosso il vestito che più si addice alle loro potenzialità tecniche mettendole nelle condizioni di dare il massimo in campo".
Dopo questa parentesi con la prima squadra, torna alla guida tecnica delle compagini Under. Può fare una panoramica d'assieme sulle varie formazioni, semmai soffermandosi sull'Under 15 che, di recente, imponendosi largamente nello scontro diretto per il primato contro Casalnuovo, ha dimostrato tutto il suo valore?
"Non do molto peso ai risultati della fase regionale - taglia corto coach Ghilardi. - Vincere fa sempre bene ed è di sprone alle ragazze, certo, ma il nostro obiettivo principale è di plasmare delle cestiste che, un domani, possano esordire nella nostra prima squadra in serie A, o anche altrove. In quest'ottica, assieme a tutto lo staff tecnico, stiamo lavorando per allargare la base del nostro settore giovanile. In particolar modo, l'istruttrice del minibasket, Teresa Saviello, sta svolgendo un lavoro egregio. Ma, più in generale, devo dire che qui a Battipaglia, dove alleno da più di un anno, si è creato un ambiente di lavoro armonioso e sereno dove tutti i coach sono protesi nel conseguimento dell'obiettivo comune. Per questo è un piacere, per me, essere parte di un'organizzazione del genere!"
Durante l'intervista fa capolino dagli spogliatoi la giovane, classe 2007, Justine Nardoni, che proprio coach Ghilardi, ha fatto debuttare in A1 in occasione dell'incontro dello Zauli contro Campobasso. Gli chiediamo proprio di lei.
"Justine è una ragazza molto giovane, arrivata quest'anno nel nostro settore giovanile. Come molte ragazze della sua età non ha grosse esperienze alle spalle ma è una ragazza di prospettiva, sulla quale crediamo fermamente. L'impegno e la crecita che hanno contraddistinto i primi suoi mesi qui alla Polisportiva - conclude Ghilardi - mi hanno convinto a darle questa possibilità e questa soddisfazione".
Fino a pochi anni fa la PB63LADY schierava stabilmente tutte e tre le sue squadre giovanili, dall'Under 19 all'Under 15, alle Finali Nazionali. Quest'anno c'è la possibilità di ripristinare questa bella tradizione?
"Molto dipenderà dai concentramenti della seconda fase del campionato. Se non vado errato, solo le nostre giocatrici dell'Under 19, già hanno disputato, negli anni passati, nelle finali nazionali e sono stabilmente impegnate anche in serie B e, inoltre, contano minuti importanti in A1. Le ragazze delle altre formazioni giovanili, invece, sotto questo aspetto, sono più acerbe. La società - spiega coach Ghilardi - oltre ad aver allargato la base del suo vivaio con le ragazzine del posto, ha tesserato anche interessanti prospetti provenienti da altre realtà italiane. Il compito di noi allenatori del settore giovanile è di farle crescere sul piano tecnico e, devo ammattere, che il nostro lavoro sta andando oltre le più rosee previsioni".
Come si suol dire: se son rose...
Paolo De Vita