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La Omeps Battipaglia, uscita sconfitta al PalaZauli da Broni per 57-66, suscita una serie di considerazioni in coach Orlando che non ha difficoltà ad esternare con una certa franchezza in sala stampa al termine della contesa. "È un vero peccato aver perso in considerazione soprattutto del tentativo di rimonta dei minuti conclusivi, ma c'è anche da dire che Broni ha meritato di vincere perché è stata sempre in testa. Noi, invece, abbiamo giocato a sprazzi e non possiamo permettercelo. Dobbiamo giocare in modo più disciplinato, anche perché il talento è quello che è!". Non sono mancati, comunque, gli spunti positivi, e coach Orlando non ha difficoltà ad evidenziarli. "Oltre alla reazione, ci sono state le giocate non individuali, poche ma molto apprezzate, e l'impiego di Mazza e Sasso, che non hanno fatto rimpiangere le senior. E questo deve essere un monito per le cosiddette senior". C'è anche modo di guardare anche le statistiche. "Ciò che salta all'occhio - evidenzia coach Orlando - sono i rimbalzi offensivi di Broni. In effetti, un certo strapotere fisico lo avevamo già subito nelle precedenti due gare di campionato, in particolare ad Empoli dove abbiamo disputato una gara indegna, ma oggi, venti rimbalzi offensivi concessi a Broni, fa davvero specie. Inoltre - prosegue l'inarrestabile trainer della Omeps Battipaglia - nonostante avessimo rimarcato, in settimana, la pericolosità offensiva della Spreafico, le abbiamo consentito di segnare 21 punti, tutti nel primo tempo. A testimonianza che qualcosa manca alla mia squadra sul piano mentale. E non si può certamente accampare la scusante della stanchezza, perché la partita era appena iniziata. La mente nel basket è una cosa importante - evidenzia Orlando - e oggi questa manca alla mia squadra assieme, semmai, anche a qualche centimetro". A proposito di centimetri, non può mancare un giudizio sull'esordiente Tori Jarosz. "Se dovessi guardare le statistiche il mio giudizio sarebbe negativo, se dovessi guardare la presenza in campo, anche... però si tratta pur sempre della sua prima vera partita dopo soli tre giorni di allenamenti. Per questo le ho dato il mio personale benvenuto nel campionato italiano, perché se non giochi duro al cento per cento, le altre ti violentano letteralmente, com'è successo con Broni. Spero che le sia da lezione, perché noi abbiamo necessariamente bisogno di Tori".
Giovanni Salerno