L'Atletico Battipaglia, grazie al pareggio colto sul campo della Rocchese, grazie al gol di Vittozzi, nel retour match dei Quarti di finale di Coppa Campania di Prima Categoria, si è qualificata per la semifinale, che la vedrà contrapposta al Montoro.
Dello storico traguardo colto dai gialloblue abbiamo parlato col presidente dell'Atletico Battipaglia, Armando D'Ambrosio.
Il raggiungimento della semifinale di Coppa Campania rappresenta un traguardo storico per la vostra società. Quali sentimenti provocano in voi questa importante impresa dei vostri ragazzi?
"Rappresenta un traguardo storico. Già lo scorso anno ci andammo vicinissimi - ricorda il presidente D'Ambrosio - uscendo ai quarti di finale contro la Battipagliese dopo una lotteria di rigori infinita che si concluse per 9 a 8 in favore della zebra. Fa piacere essere tra le prime quattro squadre campane, tra le rose di Prima Categoria, e faremo di tutto per arrivare fino in fondo".
L'appetito vien mangiando, si suol dire... ovviamente avete messo la coppa nel vostro mirino?
"L’appetito vien mangiando? Assolutamente sì, ma non dobbiamo perdere di vista il percorso in campionato, che sta un po’ deludendo sul piano dei risultati - meno su quello del gioco espresso in campo - e sicuramente cercheremo di portare a casa la semifinale nel doppio scontro col Montoro e poi si vedrà".
In semifinale vi confronterete col Montoro, che tipo avversario vi troverete contro?
"Il Montoro è un avversario ostico, secondo in classifica nel suo girone e che ha allestito una rosa competitiva. Lo dimostra anche il percorso portato avanti in coppa Campania, senza intoppi".
A giudicare dalla attuale classifica dell'Atletico Battipaglia c'è una certa dicotomia tra il cammino in campionato e quello più sicuro in coppa. Da cosa dipende, secondo lei, questa sostanziale differenza di andatura e ci sono ancora i presupposti per rientrare in zona playoff?
"La differenza tra campionato e coppa non l’ho vista - puntualizza il presidente D'Ambrosio - se non dal punto di vista del risultato finale. Chi ha seguito le nostre gare si sarà reso conto di come abbiamo raccolto meno di quanto seminato e che, per quanto riguarda gioco e occasioni create, abbiamo realizzato tanto ma concretizzato pochissimo. Purtroppo è un periodo in cui alla prima disattenzione veniamo puniti e nello scontro diretto probabilmente questa cosa si nota di meno, perché qui la gara si disputa su 180 minuti, con possibilità di rimediare a qualche errore di troppo, o magari ci è girata un po’ di più la fortuna".
Giovanni Salerno