Continua a dare soddisfazioni la nidiata di giovani che la Omeps Ortopedia Medical Tech Agrivit Nuova CTA Battipaglia sta sciorinando nel campionato di Divisione Regionale 1!
Sono stati i ragazzi, poco meno che ventenni, messi in campo da coach Vincenzo Della Pietra, a contribuire al recente successo casalingo sul Basket Vesuvio. Gli stessi che, un paio di settimane fa, propiziarono un'altra affermazione interna contro la Folgore Nocera.
Tra i tanti giovani protagonisti dell'ultima vittoria della PB63 abbiamo scelto forse il più sfortunato: la guardia Samuele Volpe, classe 2004, che, a 5' dalla fine del match, ha dovuto abbandonare il campo per infortunio.
Ma, nei minuti concessigli dal trainer battipagliese, aveva fornito il suo contributo alla causa, andato ben oltre ai 6 punti messi a segno.
Samuele, partiamo proprio dal momento del tuo infortunio. Cos'hai provato in quel momento?
"Più che altro rabbia, perché con le caviglie non sono molto fortunato. Ho già subito parecchi infortuni alle caviglie, so cosa si prova, e in me monta sempre tanta rabbia. Poichè sono molto testardo, non ho voluto assecondare il consiglio del medico e, il giorno dopo l'infortunio, ho voluto comunque giocare anche una gara del campionato Under 19. Non ho dato il mio solito apporto - ammette Samuele - ma sono comunque contento, perché la mia squadra ha vinto!"
Nei minuti in campo nel match dello Zauli contro il Basket Vesuvio hai dato un contributo decisivo per il successo, raccontaci la tua partita!
"Per la verità non credo di aver disputato la mia migliore partita - evidenzia Volpe - questo perché sono una persona che non si accontenta mai. Voglio comunque ringraziare coach Della Pietra, perché quest'anno ha organizzato un progetto fondato quasi esclusivamente sui giovani, cosa non frequente in questi campionati. Sono comunque contento dei minuti giocati, cerco di prendermi sempre il mio spazio e cerco di fare sempre meglio".
Che importanza ha la fiducia che ripone in te coach Della Pietra?
"E' una cosa importantissima. Questa è una cosa alla quale tengo davvero, perché spesso sento di non ricambiare adeguatamente la fiducia che l'allenatore mi concede. Spesso in partita lo fatto arrabbiare e, ciononostante, lui continua a darmi fiducia, per questo gli sono molto grato, e non finirò mai di ringraziarlo. Ogni volta che sbaglio qualcosa - rivela Samuele Volpe - gli mando sempre dei messaggi e mi sento pure in colpa a mandarglieli... però il nostro coach ci dà tutto ed è molto più di un allenatore".
Cosa cambia per te giocare il serie D e nel campionato Under 19, visto che nel primo sei un giovane di prospettiva mentre in Under 19 sei un giocatore importante?
"E' una cosa che mi fa notare spesso coach Della Pietra: in serie D io e i senior ci dobbiamo dare aiuto reciproco per lavorare meglio, gli uni e gli altri. Nella squadra Under, invece, sono, per la prima volta da quando gioco, anche il capitano. Rappresento, quindi, anche un esempio per i miei compagni, tutti più giovani di me, e sento - ammette Samuele - la responsabilità alle quale mi obbliga il mio ruolo. Sento un forte peso addosso".
Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissi per la Divisione Regionale 1 e per il campionato Under 19?
"Secondo me gli obiettivi sono sempre gli stessi, perché si deve sempre puntare a vincere ogniqualvolta si scende in campo, indipendentemente dal campionato. Per la squadra maggiore, proprio come stabilito dal presidente Rossini e coach Della Pietra, si tratta di un progetto di formazione per noi giovani, che rappresentiamo il futuro di Battipaglia, però puntiamo comunque a fare sempre meglio, ad esempio iniziando a vincere anche fuori casa. Per quanto riguarda, invece, la squadra Under 19, sono sempre più convinto che possiamo arrivare alle finali nazionali e, addirittura, vincerle! Dico questo perché - argomenta Volpe - la squadra quest'anno è più forte e preparata degli anni scorsi e il gruppo è anche parecchio più affiatato. Per queste ragioni sono così fiducioso!"
Che rapporto si è creato nello spogliatoio, in campo e fuori, con tuo fratello maggiore, nonché compagno di squadra, Niccolò?
"Può sembrare strano, ma mio fratello in campo è il mio peggior nemico! Quando faccio un errore in partita si arrabbia sempre, addirittura più di me. Questa cosa mi stimola tantissimo; oramai con questo sono tre anni che giochiamo assieme in prima squadra e questo ha contribuito a rafforzare il nostro rapporto!"
Sei figlio e fratello d'arte, per te il basket è stata una scelta obbligata?
"Per forza! - afferma, senza esitare, Samuele - Mio padre mi ha raccontato delle sue gesta, ho anche visto parecchie sue partite registrate! È un giocatore da cui prendere esempio. Spero di diventare come lui, un giorno! Mio fratello ci sta riuscendo. Io, di tempo ne ho e, spero, in un prossimo futuro, di emularlo anch'io!"
Noi, Samuele, te lo auguriamo, per il tuo bene, e per quello della pallacanestro battipagliese!
Paolo De Vita